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LGBTQIA+

Oggi pomeriggio, alle 16:00, a Krakowskie Przedmieście

***pre-manifestazione***

Sotto il cancello dell’Università di Varsavia, su Krakowskie Przedmieście, a pochi passi da dove le forze dell’ordine hanno arrestato Margot, insieme a manifestanti e malcalpitati passanti, oggi pomeriggio saranno i nazionalisti a protestare.

“A protestare per cosa?”, è lecito chiedersi. Si direbbe che i nazionalisti siano gli ultimi a sentire la necessità di alzare la voce in questo paese.

Anche il nome della manifestazione, “Basta con l’aggressione LGBT” (Stop agresji LGBT), mi fa domandare, di nuovo, di quali aggressioni stiano parlando. Nelle informazioni, però, diventa tutto più chiaro.

“Da qualche anno in Polonia”, scrivono, “si fa più forte la rivoluzione anticulturale sotto il segno dell’arcobaleno.” Riferendosi all’azione di protesta di mettere delle bandiere arcobaleno sui monumenti, si esprimono in termini di “ultimi eccessi”. Gli organizzatori dicono la loro anche sul caso Margot: sottolineano che il governo non ha deciso di arrestare Margot per le sue opinioni, ma per la demolizione di un furgoncino legalmente circolante e l’aggressione fisica del conducente (non prendono in considerazione, ovviamente, che cosa avrebbe portato a questo gesto. Se voi volete saperlo, potete leggere il mio articolo precedente su questo blog).

Poi aggiungono, sinceramente preoccupati che “se i patrioti polacchi, i nazionalisti e i cattolici non oppongono adesso una decisa resistenza alla cultura arcobaleno, fra 10 anni potremmo vivere in un paese completamente diverso.”

E quindi, preoccupati che la Polonia possa trasformarsi, in una decina d’anni, in un paese un po’ più tollerante nei confronti della comunità LGBTQAI+, l’organizzazione politica Ruch Narodowy (Movimento Nazionale), insieme ad altri collaboratori, oggi pomeriggio manifesterà davanti ai cancelli dell’università.

Di fronte a loro, avrà luogo una contromanifestazione di persone che sulla pagina dell’evento, tra le altre cose, dichiarano quanto segue:

Ne abbiamo abbastanza della violenza!
Ne abbiamo abbastanza di essere picchiati a scuola, di essere chiamati pedofili, di essere cacciati di casa, di essere derisi.

Non rimarremo a guardare!

Non accetteremo più la violenza!

Protesteremo e ci batteremo!

DOVE? Dai cancelli dell’ASP (l’Accademia delle Belle Arti), dalla parte di Krakowski Przedmieście, di fronte all’università di Varsavia
QUANDO? 16 agosto (domenica), alle 16:00
Tra gli organizzatori della contromanifestazione c’è Stop Bzdurom e anche Queer Tour, un’associazione che si occupa di andare nei paesini meno aperti della Polonia per portare sostegno alla comunità LGBTQ+. Mi sembra chiaro quale sia la parte giusta.
***aggiornamento serale***

Dopo aver scritto questa sorta di avviso (davvero speravo che 1) qualche italiano a Varsavia riuscisse a leggermi E 2) decidesse di andare alla manifestazione? Alle sei del mattino dovevo star ancora sognando), ho fatto le valigie e ho preso un treno. Sceso dal treno, ho mollato da un amico le valigie e sono andato su Krakowskie Przedmieście. Non ho mai visto così tante macchine della polizia, sembrava una sfilata d’auto. I poliziotti separavano le due manifestazioni e anche i passanti dai manifestanti; così, per entrare, ho dovuto rispondere di sì alla domanda: “vuole andare nell’assembramento?” (“zgromadzenie” è la parola in polacco).

Una volta entrato a far parte dell’assembramento, ho urlato per più di due ore fino a perdere la voce, anche se non ho ballato, perché non so ballare. Non avevo neanche striscioni o cartelli un po’ perché sono pigro e un po’ perché disorganizzato. Dall’altra parte della strada, i nazionalisti di Młodzież Wszechpolska (letteralmente: Gioventù di tutta la Polonia) avevano messo su una specie di gazebo. Immagino inquinassero l’etere con le proprie assurdità, ma dal lato dell’Accademia delle Belle Arti, con la musica e i canti, non si sentiva nulla.

Tra i vari canti intonati: “stop bzdurom” (“Basta con le stronzate”, anche il nome dell’associazione contro l’omotransfobia di Margot), “boją się pedałów” (“hanno paura dei froci”) “sport, zdrowie, homoseksualizm” (sport, salute, omosessualità), “nacjionalizm, to się leczy” (il nazionalismo? Puoi curarlo) e tra le canzoni, oltre a un sacco di punk polacco di cui non conoscevo nulla, grandi classici come “YMCA”, “Girls Just Wanna Have Fun” e “Bella Ciao” (in italiano).

A un certo punto (un po’ prima delle 18:00), i nazionalisti, dall’altra parte della strada, hanno smantellato il loro gazebuccio e se ne sono andati via. Una cosa che, ancora adesso, a scriverla, mi riempie di soddisfazione. Avranno avuto dei gusti troppo raffinati per YMCA? O davvero hanno paura di due ragazzin* che si baciano?

Noi siamo rimasti ancora un po’, ad ascoltare un po’ di musica (è, per ultima, mi sembra, che hanno messo Cindy Lauper) e poi andare via tutt* insieme. Mentre ci incamminavamo verso la metro nowy świat, deviando per via traugutta, da alcune finestre di un condominio alcuni ragazzi hanno sventolato delle bandiere arcobaleno. Il corteo ha ringraziato e ha intonato “solidarność naszą bronią”, che tradotto in italiano suona più o meno così: la nostra arma è la solidarietà.