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Diario di una rivolta indecorosa

Portare uno striscione ti permette/costringe ad avanzare regolarmente e sentire bene il ritmo della manifestazione; la sfortuna è che avendo le mani occupate puoi prendere appunti soltanto mentali. Così molto mi è sfuggito e io stesso sono sfuggito a molto: per esempio: non sono stato pestato, una macchina non mi ha quasi investito cercando di sfondare il blocco e un nazista non mi ha strappato una bomboletta spray dalle mani. Sono successe anche cose belle, come cantare Bella ciao davanti ai nazionalisti o vedere dei bambini manifestare con noi (e i bambini nemmeno mi piacciono). Un giorno, quando saremo più tranquillǝ, metterò tutto al passato prossimo.

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Cosa chiede chi protesta in Polonia?

Nel pomeriggio di ieri, in una conferenza stampa di Ogólnopolski Strajk Kobiet, Marta Lempart ha comunicato le richieste, scelte tra “le proposte della gente che dallo scorso giovedì protestano in difesa dello stato di diritto, in difesa dei diritti umani e contro il governo”. Eccole (fonte: OKO.press):

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Appunti provvisori dalle guerre stellari

Ciò che segue è una serie di appunti sulle proteste che da qualche giorno hanno luogo a Varsavia, in seguito alla sentenza della Corte suprema che dichiara l’aborto incostituzionale se il motivo dell’intervento è la malformazione del feto.

La situazione è in continuo aggiornamento e le proteste sono tuttora in atto e non finiranno certo prima di lunedì sera, dato che Ogólnopolski Strajk Kobiet sta preparando una manifestazione per il pomeriggio di domani. Per quanto provvisoria, però, spero che questa roba possa dare un’idea a chi vive in Italia di quello che sta succedendo in Polonia. O forse non è vero, forse sto scrivendo queste righe solo per me stesso, solo per ricordarmi in futuro a che cavolo stavo pensando in questi giorni pazzi.

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Meno diritto all’aborto, meno diritto ai nostri corpi

La legge sull’aborto, in Polonia, faceva già abbastanza schifo. Prevedeva la possibilità di interrompere la gravidanza solo in tre casi limite: pericolo di vita per la madre, in caso di stupro, o in presenza di una grave malformazione del feto. Da ieri pomeriggio, però, la Corte costituzionale polacca si è superata e ora, anche se il feto presenta malformazioni, per legge bisogna portare a termine la gravidanza.

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Dimmi per cosa t’incazzi e ti dirò chi sei

Se abitassi a Torino, domani andrei alla manifestazione dall’incantevole titolo “FROCIZZIAMO IL CONSOLATO POLACCO!”, organizzata da Free-k Pride, alle 16:00 in Piazza Giosué Carducci.