Categories
Ambiente

Aggiornamenti dalle proteste di Extinction Rebellion

Dopo la performance di mercoledì davanti al Sejm, continuano le proteste ambientaliste di XR.

Ieri mattina una persona ha bloccato una corsia del ponte Poniatowski. Ieri sera, attivist* vestit* da pupazzi di neve hanno fatto un die-in davanti alla sede del Ministero dell’Ambiente. La polizia è intervenuta per schedare tutt*, giustificandosi dicendo “siete più di cinque, dobbiamo vedere i documenti”.

Una partecipante ha commentato: “saremo stat* in sei, sette a prendere parte a questa azione, ma i poliziotti che ci hanno circondat* erano tipo quindici. Chi causa veramente l’assembramento?”

Sempre ieri, non nella capitale, ma a Toruń, un attivista di XR si è incollato alla sede di Radio Maryja, la radio di padre Rydzyk, un fondamentalista religioso che controlla diversi media (tra cui questa radio) e ha un’influenza notevole nel plasmare le decisioni elettorali e, mi spingerei a dire, la coscienza stessa di molti cittadini polacchi.

Stamattina, attivist* di XR hanno fatto un sit-in vicino alla Stazione Centrale di Varsavia, bloccando Aleje Jerozolimskie. I poliziotti sono intervenuti rimuovendo di peso le persone, molte delle quali sono tornat* subito a riprendere posto sull’asfalto.

La protesta varsaviana, nonostante la polizia e la pioggia, è durata dalle otto di mattina fino a quasi le cinque di pomeriggio.

Intanto a Poznań, come riporta Alicja Lehmann per Gazeta Wyborcza, quattro attivist* di XR hanno cominciato uno sciopero della fame di un giorno. Tra le ragioni dello sciopero di Poznań c’è il mancato interesse del sindaco Jaśkowiak (PO) nei confronti del “pannello cittadino per il clima”, organizzato, tra gli altri, da XR e da Fridays for Future. Un’altra critica mossa all’amministrazione di Jaśkowiak è il taglio degli alberi a favore delle concessioni ai costruttori.

Nel pomeriggio il sindaco è venuto a Plac Wolności, dove i/le digiunant*, insieme ad altr* attivist*, erano accampat* e ha ascoltato le loro richieste. Difficile pensare che sia più di un passo simbolico, ma, se non altro, la sua presenza contribuisce a legittimare l’attivismo e la protesta agli occhi del polacco medio.