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Na zdrowie

«La pandemia della mancanza di infermiere e ostetriche dura da anni»

«Il nostro paese è malato di capitalismo»

«Il mondo è malato di capitalismo»

«Il 10% del PIL alla Salute Pubblica!»

«La salute è un diritto, non una merce»

«Ospedali, non carri armati»

«Stop ai tagli all’istruzione»

«Togliere ai politici, dare ai medici»

«La privatizzazione uccide»

Ho letto queste scritte, tra le altre, sui cartelli di lavoratrici e lavoratori della salute pubblica, oggi in sciopero a Varsavia. Venute da tutti i voivodati della Polonia, si sono riunite a Plac Krasiński, dove è cominciata la manifestazione. Da lì hanno camminato per via Miodowa, Krakowskie Przedmieście e Nowy Świat, superato la palma e Plac Trzech Krzyży e si sono fermati verso le quattro alla Cancelleria del Presidente del Consiglio dei Ministri (KPRM). Né la distanza da percorrere, né il caldo, né l’indifferenza di chi, a Nowy Świat, dai tavolini di qualche caffé, guardava apatico la manifestazione, hanno scoraggiato chi protestava, richiedendo, tra le altre cose, maggiori investimenti nel pubblico, un significativo aumento dello stipendio e contratti più dignitosi. Tra loro, cittadini da tutta la Polonia, anziane, giovani, con i capelli bianchi, con i capelli verdi. Secondo gli organizzatori, così riporta OKO.press, avrebbero partecipato tra le 30mila e le 40mila persone.