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Elamadonna

Storia della madonna infame

infame agg. [dal lat. infamis, comp. di in2 e fama «fama»]. – (…) b. Nell’uso corrente, con senso più generico, di chiunque si sia macchiato di gravi colpe contro la legge, la morale, la religione (…)

vocabolario online dell’enciclopedia Trzypieski

nel momento in cui scrivo qualche cittadin* polacc* sta cercando di bloccare un furgoncino che passa spesso per le vie del centro. Questa volta il blocco è avvenuto all’incrocio di Marszałkowska e Świętokrzyska. Ma perché – è lecito chiedersi – si cerca di bloccare questo furgoncino?

Perché questo furgoncino, dalla gente ormai conosciuto come Płodobus (tradurrei come Fetobus) è in realtà un mezzo per spargere odio e ignoranza. Si tratta di un veicolo sul quale sono incollate delle foto enormi di feti sanguinolenti e che va in giro seminando disinformazione sull’aborto. Spesso parcheggia vicino all’ospedale di Bielany.

Si tratta di un mezzo simile all’Homofobus (di cui ho parlato nel primo post pubblicato qui su eretikot). L’homofobus, un furgoncino dello stesso tipo che diffondeva cazzate sulla comunità LGBTQAI+, era stato condannato persino da un giornalista di un settimanale di orientamento cattolico come Tygodnik Powszechny, il quale aveva scritto: “quel furgoncino non aveva diritto a circolare in base ai paragrafi sull’incitamento all’odio“.

Eppure omofobus e fetobus circolano liberamente. Chi vede messa a repentaglio la propria libertà di movimento, in Polonia, non è certo qualche fondamentalista religioso. No, a rischiare fino a due anni di galera, sono tre attiviste, di cui almeno una è legata ad Amnesty International: Elżbieta, Anna e Joanna.

Ma cosa avrebbero fatto queste persone? Come potete leggere qui, di ritorno da un’esperienza con Amnesty svolta in Belgio e nei Paesi Bassi, nel maggio 2019, Elżbieta è stata arrestata dalla polizia e rilasciata solo diverse ore dopo. La sua casa è stata perquisita e le “forze dell’ordine” (lol) hanno dichiarato di avervi trovato, udite udite, dei poster in cui la madonna, la santa vergine maria, veniva ritratta avvolta da un’aureola arcobaleno. Simili poster erano stati in precedenza affissi sulla proprietà della chiesa di san Massimiliano Kolbe. Vedendo un simile oltraggio posso immaginare che anche il più religioso degli sbirri si sarà fatto scappare un porcamadonna di sorpresa, con conseguenze devastanti per la sua già esile coscienza.

E anch’io sono un po’ sorpreso, a scoprire che in Polonia è un reato “offendere i sentimenti religiosi” di qualcuno. In che modo, poi, si potrà essere offesi dai colori dell’arcobaleno, una delle creazioni del buondio™?

Dopo un anno di indagini, Elżbieta, insieme ad Anna e Joanna, sono state ufficialmente accusate di aver “offeso sentimenti religiosi”. Il processo è cominciato il 4 novembre 2020 ed è ancora in corso. E qui forse vi sorprenderà sapere che potete anche voi dire la vostra, mandando una lettera al procuratore generale, già redatta da Amnesty a questo indirizzo. Fatelo ora, perché a marzo verrà emessa la sentenza e allora indignarsi non servirà più a niente.