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Adam Bodnar rimosso dall’incarico di ombudsman

Il Tribunale Costituzionale di Julia Przyłębska – lo stesso che, a ottobre, ha dichiarato incostituzionale il diritto all’aborto nei casi di gravi malformazioni del feto – ha rimosso Adam Bodnar dall’incarico di Difensore Civico.

Me lo ha detto il coinquilino polacco, me lo ha ripetuto Telegram, me lo ha confermato OKO.press. L’informazione mi è arrivata quando ancora non avevo digerito le notizie dalla Valsusa, che non avevo potuto fare a meno di collegare al comportamento violento della polizia polacca.

Adam Bodnar, meritevole, tra le altre cose, di aver portato in tribunale la questione dei comuni che si autodichiaravano “zona libera da LGBT“, era da molto tempo in una posizione scomoda.

Scomoda per almeno due motivi. Il primo, tecnico, è che il suo mandato era finito il 9 settembre. Non essendo stato trovato un accordo per individuare il successore, Bodnar aveva continuato ad esercitare le sue funzioni. È anche grazie alla sua figura, difensore dei diritti civili impegnato contro le torture, che chi negli ultimi mesi è stato fermato dalla polizia e portato da un commissariato all’altro sapeva di non essere solo.

La seconda ragione per cui non c’è gusto in Polonia ad essere Adam Bodnar è che questo ombudsman era al servizio dei cittadini e non del partito di maggioranza. Al termine del suo mandato aveva detto: “Sono stato un ombudsman indipendente. Sin dal principio dichiarai che volevo restare al servizio della libertà e dei diritti costituzionali per una sola cadenza. Proprio per essere libero da giochi politici[1]”.

Si era anche espresso contro l’operato del giudice del tribunale costituzionale Piotrowicz. Questo Piotrowicz, dal 2016 al 2019 era stato nel PiS, per cui possiamo immaginarci la sua imparzialità. Durante il suo mandato da giudice del tribunale “ha giudicato”, come dice Bodnar, “più volte in maniera negativa e molto emotiva l’operato del Difensore Civico”, rivolgendosi anche personalmente allo stesso Bodnar e accusandolo di essere “politicizzato”.

Così, oggi, dopo che nei giorni scorsi era stato interrogato proprio da Piotrowicz e dalla Przyłębska[2], Bodnar è stato sollevato dall’incarico da quest’ultima, la quale ha dichiarato incostituzionale l’articolo 3 della legge sul Difensore Civico, che prevede che l’ombudsman continui a svolgere il proprio ruolo fino a quando non venga eletto un successore.[3]

Le proteste, inevitabili, sono cominciate sotto il Sejm alle sei di questa sera e si sono spostate sotto l’ufficio dell’ombudsman a Plac Bankowy. Questo il messaggio apparso oggi pomeriggio sul gruppo telegram che informa sulle proteste:

“Kto mieszka w Polsce, ten w cyrku się nie śmieje. Questa volta lo pseudotribunale ci priva del difensore dei nostri diritti. Ci vediamo alle 18.00 sotto il Sejm.”

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[1] Dall’articolo uscito su OKO.press il 9 settembre 2020 Koniec kadencji RPO. „Nigdy nie brakowało nam serca ani poczucia odpowiedzialności i troski o los najsłabszych”

[2] dall’articolo di Agata Szczęśniak uscito il 13 aprile su OKOpress: “Piotrowicz i Przyłębska przesłuchują Adama Bodnara. „Proszę do nas mówić: Wysoki Trybunale”

[3] dall’articolo di Agata Szczęśniak uscito oggi, 15 aprile, su OKO press, “Trybunał Przyłębskiej usunął Adama Bodnara z funkcji Rzecznika Praw Obywatelskich”