Categories
1312

Relazione di Babcia Kasia sui fatti del 28 gennaio

Il canale di Telegram che si occupa di informare sulle manifestazioni ha pubblicato una dichiarazione di Babcia Kasia, una delle figure simbolo di queste proteste. Babcia Kasia è stata fermata l’altro ieri e ha passato la notte in due carceri (in comuni diversi), prima di venire interrogata. Il contenuto di queste righe è prevedibilmente poco gradevole e io stesso traducendolo (forse frettolosamente, e me ne scuso) mi sono sentito abbastanza male. Penso però sia importante sapere il modo in cui la polizia polacca – un fulgido esempio di pavidità e stupidità (alla manifestazione di ieri sera, dopo aver tentato di bloccare i manifestanti e aver fallito miseramente, si è fatta di nebbia) – tratta le cittadine (magari anziane e con malattie croniche) quando i suoi funzionari si sentono impuniti.

“In risposta alle varie versioni sulla mia permanenza giovedì e venerdì nei commissariati di Pruszków e Piastów di seguito info molto in breve. Dopo avermi brutalmente strattonato in via Szucha e avermi buttato su un auto della polizia, mi hanno portato a Pruszków, dove fra le altre cose 2 poliziotte mi hanno spogliato brutalmente in un bagno sporco gettandomi per terra e, torcendomi le braccia e le dita, mi hanno tolto le calze insieme alle scarpe e mi hanno tirato giù le mutande per metà. Mentre stavo sulla pancia mi stavano sopra e mi soffocavano e con la coda dell’occhio ho visto 2 poliziotti che se ne stavano in piedi dalla porta aperta osservando la mia umiliazione. Non mi hanno dato acqua, non ho potuto mangiare il mio panino ma, dopo lunghe divagazioni, mi hanno permesso di prendere le mie pastiglie per il diabete. Mi hanno portato a Piastów nel cuore della notte con le gambe nude e così sono rimasta fino alla fine. Lì sono stata maltrattata da due poliziotti di turno(?), sono stata spinta e strattonata e mi è stato detto, tra le altre cose, di ‘stare zitta*.’

Ho ricevuto una colazione che non mi è stato permesso di finire, perché non c’era tempo e da bere molto poco.

Mi hanno buttato aggressivamente in un’altra cella gelida senza giacca o coperta. Per ore ho richiesto in maniera chiara di poter bere le medicine (ho una malattia cronica) e qualcosa da mettermi addosso. Fino alla fine non ho ricevuto queste cose basilari. Al bagno in 15 ore mi hanno fatto andare solo 2 volte. Per l’interrogatorio mi hanno ammanettato. Sul tavolo era puntata contro di me una telecamera e mi registrava. Questo è solo un riassunto di ciò che è successo.”

*zamknij mordę