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Storia della madonna infame (terza parte)

“Lo Stato ha difeso i propri cittadini, almeno per una volta” ha detto Elżbieta Podleśna¹ dopo che lei e altre due attiviste sono state assolte dall’accusa di aver “offeso i sentimenti religiosi” per aver affisso poster raffiguranti la Madonna di Częstochowa con un’aureola arcobaleno.

Purtroppo, la cosa potrebbe non essere finita qua.

Giovedì, infatti, appena due giorni dopo la sentenza della giudice Agnieszka Warchoł, tre vescovi di Płock (Piotr Libera, Mirosław Milewski e Roman Marcinkowski) hanno rilasciato una dichiarazione nella quale si oppongono alla sentenza e si augurano che il Tribunale, in seconda istanza, si esprimerà contro la profanazione avvenuta”².

Come se ciò non bastasse, la televisione nazionale (e molto filogovernativa – il 18 novembre si manifestava anche contro la loro omofobia; ne ho scritto qui) TVP, ha deciso di concentrarsi sulla giudice, Agnieszka Warchoł. L’accusa di TVP, suggerita in realtà da Stanislas Balcerac via twitter, è che Warchoł sarebbe la partner (per Balcerac la “concubina”) di un politico pro-LGBT, Mariusz Pogonowski. Il titolo dell’articolo pubblicato sul sito di TVP recita “Insieme difendono LGBT. Lei come giudice, lui come assessore di KO”³.

Alla fine di questo articolo, la redazione di TVP suggerisce che, per questo motivo, potrebbe esservi un conflitto d’interessi. Difficile che avrebbero scritto le stesse cose se la giudice fosse stata sposata con un fondamentalista religioso (della religione giusta, ovviamente, cioè la loro).


¹come si legge nell’articolo di Karolina Burzyńska uscito il 2 marzo 2021 sull’edizione di Płock della versione online di Gazeta Wyborcza con il titolo “Elżbieta Podleśna po wyroku uniewinniającym w sprawie o obrazę uczuć religijnych: – Państwo stanęło po stronie swoich obywateli“.

²articolo di Karolina Burzyńska su Wyborcza di Płock (vedi nota precedente) pubblicato il 4 marzo con il titolo “Biskupi o wyroku ws. Matki Boskiej w tęczowej aureoli: Jawne przyzwolenie państwa na działania wymierzone w religię katolicką

³Articolo pubblicato sul sito di TVP con il titolo originale: “Razem bronią LBGT. Ona jako sędzia, on jako radny KO”.